IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA - DIARIO DI VIAGGIO 2016


Il Teatro Bertolt Brecht di Formia dal 15 al 19 Marzo vola in Tunisia per l'ottava edizione del Festival Méditerranéen du Théâtre pour Enfants di Ben Arous promosso dal Ministero della Cultura e della Conservazione del patrimonio, dal Commissariato Regionale del Governatorato di Ben Arous in collaborazione con l'associazione 'Cultura per Tutti'.
Cinque giorni di laboratori sulla commedia dell'arte e di spettacoli con i cavalli di battaglia Pulcinella Mon Amour ed I racconti di Fernando. Dopo la Spagna e l'Albania, il festival tunisino segna un'altra importante tappa del progetto I Fari culturali del Mediterraneo, di cui il Teatro Bertolt Brecht è capofila, che punta sull'arte come veicolo fondamentale per una cultura di integrazione e di pace, come occasione di scambio e di crescita, che parte da Formia e si muove a livello internazionale verso altri possibili partner come Grecia e Africa.


15 marzo
Nhidal ci accoglie all'aeroporto di Tunisi con un cartello: 'Festival Méditerranéen du Théâtre pour Enfants". Un ragazzo sui venti anni, viso color cioccolatino, occhi neri, abbigliamento occidentale, parla arabo, inglese, francese e mastica l'italiano.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Le valigie piene degli abiti di scena, un po' qua e un po' là, il telo rosso di Fernando, i tamburi per la parata, il cilindro, le maschere ed i burattini. Con l'entusiasmo tipico di ogni partenza e l'incanto del teatro sulle spalle. Parola magica che fa imbarcare la Zeza, il nostro mega pupazzo di cartapesta, come 'strumento musicale' senza alcun supplemento, che ci spalanca le porte di un Paese al limite.
Il paesaggio che si vede dal nostro pulmino polveroso, sgangherato ma prezioso è desolante e affascinante allo stesso tempo: palazzi scrostati si alternano a moschee con i prorompenti e curati minareti, ragazzi che rovistano nei cumuli di immondizia sulle strade a professionisti con la cartellina in mano, ragazze con il velo a donne con la giacca di pelle, distese salmastre a palazzoni industriali.
A Ben Arous assistiamo allo spettacolo teatrale di una compagnia algerina. I bambini ridono, rispondono alle domande degli attori, alzano la mano, partecipano, assistono attenti, sembra di essere nella nostra 'Famiglie a teatro'. I bambini sono bambini sempre, dovunque.
Re-incontriamo Daker, il nostro amico tunisino, direttore della regione di Ben Arous, già ospite nella scorsa estate del nostro Festival dei Teatri d'Arte Mediterranei. Un re-incontro affettuoso, riconoscente. Abbracci, saluti sentiti. La metà degli ospiti e delle compagnie ha rinunciato a partecipare per paura, per non rischiare, per prudenza. Un'accoglienza commossa degli amici italiani per una presenza sperata fino in fondo. Oggi più che mai hanno bisogno di noi. E domani si inizia, sul serio.


16 marzo
Polvere, polvere, polvere. Così inizia la nostra giornata in sella allo sgangherato ma prezioso pulmino guidati dal fedele Nhidal.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Ci allontaniamo dal centro di Tunisi, dal finestrino tutto è un cantiere a cielo aperto, case solo di mattoni rossi, ogni giorno se ne aggiunge uno, sembra il dopo guerra. Invece, è solo il post-rivoluzione: 'Piano piano ce la faremo a mettere tutto a posto', mi spiega Daker.
Ci si spalanca un cancello ed entriamo in un'isola nel deserto, è l'Accademia delle Arti di Tunisi. L'unica università di discipline artistiche, dalla danza al teatro alle arti visive, di tutto il Paese. Settecento iscritti con test di ingresso. Mura bianche, finestre e porte azzurrissime, una radio universitaria, un teatro da 450 posti. La casetta dove di svolgono i laboratori è la più lontana, un mondo fantastico, alle pareti i burattini e le maschere costruiti nei giorni precedenti. I dubbi sulla lingua, sulla comprensione e sulla tecnica spariscono in un attimo. Un docente tunisino di un master in commedia dell'arte introduce magistralmente il laboratorio. Gli studenti arrivano a scaglioni e sono affamati di sapere, costruire, mettersi in gioco.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Nel frattempo nella casa della cultura a Ben Arous in scena I Racconti di Fernando con traduzione simultanea da parte dei bambini. I gesti, le parole in italiano vengono urlate direttamente in arabo. Arriva la pulce Lucilla ed è il delirio di risate ed applausi.
Non esistono ansie da prestazione, non esiste la necessità di 'riempire', di avere consensi. L'importante è fare, organizzare, dare l'opportunità, creare occasione.
Sono le 15:00. E' l'ora di Pulcinella Mon Amour. Siamo in scena in un tendone su un campo sterrato in uno dei quartieri più popolari e poveri della città. Entrata in parata, centinaia di bambini rimangono immobili e ci guardano entrare incantati. Accade l'imprevedibile, scende giù dal cielo una grandinata che non accadeva a Tunisi da più di dieci anni. Acqua a fiumi inizia ad entrare dal sotto il capannone, un rumore fortissimo, fili elettrici nelle pozzanghere, bambini in piedi sulle sedie ma avanti con lo spettacolo in un francese improbabile. Situazione surreale, estrema ma bella, felice. Alla fine tutti hanno preteso una foto con Pulcinella e la sua Zeza.


17 marzo
Sono spazi restituiti alla popolazione, ex chiese cattoliche, ex istituti con aule di ogni genere, laboratori di pittura, di informatica, letture per bambini, attività ricreative di ogni genere ed in molti casi una sala teatro a disposizione.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Sono le 'case della cultura' tunisine gestite dai direttori dei governatorati e dipendenti dal Ministero della Cultura.
Tra Bizerte e Ariana oggi I racconti di Fernando e Pulcinella Mon Amour in scena in due 'case' popolate di bambini e di genitori in festa per la pausa di primavera. Un contatto diretto con le scuole: dove finiscono le lezioni iniziano le attività nelle strutture di quartiere, tutte gratuite, aperte a tutti e ricche di programmazione in collaborazione con le associazioni del territorio.
Unica compagnia di un Paese europeo a partecipare al festival e ci ritroviamo ad ammirare quasi con invidia uno stato più povero, con un livello di istruzione più basso, con una situazione politica tragica per le opportunità che riesce a creare, gli spazi che riesce a sviluppare e vivere. Così aspettiamo il domani con l'incanto delle note dell'organetto 'accerchiati' dai bambini e la meraviglia della nostra Zeza inaspettata e sorprendente.


18 marzo
Anche oggi carovana in movimento: Marco e Chiara ad ultimare il laboratorio sulla commedia dell'arte, Dora la costruzione dei burattini, Maurizio ed Antonio impegnati per la terza replica de I Racconti di Fernando, il pomeriggio tutti in scena con Pulcinella.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Altre due case della cultura, altri due quartieri/città, altri due spazi aperti a tutti, altre due sale teatrali. Non importa se nella periferia sperduta con i bambini che rovistano tra i rifiuti, nei quartieri più popolati o nel centro della città, uno spazio teatrale c'è sempre. Non importa se sgangherato, vecchio, con le sedie di legno e non le poltrone, con i fari arrugginiti ed i quadri elettrici approssimati qualcuno li ha pensati e costruiti capendone evidentemente il bisogno e la necessità.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS
Così, dopo la standing ovation per Pulcinella e le foto di rito al via con la 'lezione' di zumba autogestita. Una cassa portata a spalla e si inizia per il tutto il pomeriggio. Sul pulmino Nhidal ci invita a cantare qualche 'inno' italiano, ci fa sentire le canzoni tradizionali tunisine ed è subito festa. Un'energia invidiabile, una gioia a tratti inspiegabile, da parte soprattutto dei più giovani, che noi abbiamo perso insieme alla fierezza della propria identità.
Domani ultimo giorno e Pulcinella Mon Amour sarà lo spettacolo di chiusura di questa VIII Edizione del Festival.


19 marzo
Ci ritroviamo attorno ad un tavolo la sera prima della partenza a pensare cosa è stato questo viaggio: non solo una tournée, non solo un festival ma sicuramente un'esperienza, come dice Dora, 'antropologica'.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS

Portiamo in Italia una valigia che profuma di spezie, gli occhi lucidi e commossi di Zuama al nostro saluto, i volti meravigliati delle centinaia di bambini incontrati in questi giorni nelle città e nelle periferie sperdute, la disponibilità ed il calore che tutti ci hanno dimostrato, le canzoni cantate a squarciagola nel pulmino.
Torniamo a casa con l'ammirazione per un popolo che non ha perso il proprio senso di appartenenza, che canta l'inno nazionale al termine di un festival, dai bambini agli anziani, che sventola la propria bandiera con orgoglio, che rispetta le proprie istituzioni, che ha la musica ed il ritmo nel sangue, che ha pensato ad un teatro in ogni casa della cultura.
IL BERTOLT BRECHT IN TUNISIA AL FESTIVAL MÉDITERRANÉEN du THÉÂTRE POUR ENFANTS

Custodiremo gelosamente tutte le storie che ci hanno raccontato e che abbiamo incontrato: gli italiani che vivono a Tunisi, l'autista che da nove anni da solo cresce la sua bambina mentre la moglie è a Rimini a lavorare, Mourad e sua moglie Imam che per la prima volta è uscita senza velo, la compagnia egiziana, Nhidal e la sua infinita energia.
Portiamo addosso la polvere tunisina, gli anelli che ci hanno donato le ragazze che abbiamo incrociato, la spilla che l'amico egiziano ha attaccato alla giacca di Maurizio, in mano le arance della Medina, nella borsa i burattini palestinesi. Un tesoro di emozioni e sensazioni.
Riprendiamo l'aereo con nuovi spunti, nuovi ritmi, nuove idee nate dal confronto con gli altri gruppi di professionisti ospiti del festival, con la consapevolezza che il Mediterraneo unisce e non divide, che l'arte, la musica ed il teatro hanno ancora un peso e sono le uniche armi vincenti.
La carovana del Teatro Bertolt Brecht riprende i suoi bagagli e continua il suo viaggio verso la XII Edizione del Festival dei Teatri d'Arte Mediterranei a Formia.


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