FAMIGLIE A TEATRO
FAMIGLIE A TEATRO
Stagione di teatro per ragazzi
XIX Edizione

17 marzo 2019 ore 17:00 - Teatro Remigio Paone, Formia - Ingresso € 5,00

Teatro Nucleo, Portolagoscuro (FE)
CHENDITRI' - L'ALBERO DELLE CARAMELLE
Progetto Obsoleta/Teatro per l'ambiente
Regia: Natasha Czertok, Martina Pagliucoli
Drammaturgia: Greta Marzano
In scena: Natasha Czertok, Martina Pagliucoli
Luci: Alessio Bettoli

LO SPETTACOLO
CHENDITRI' OVVERO L'ALBERO DELLE CARAMELLE
Lo spettacolo è stato pensato e creato per un pubblico di bambini dai 6 ai 13 anni. È un atto unico della durata di 50 minuti, ispirato al dramma L'eccezione e la regola di Bertolt Brecht e al video-documentario Land Rush (2012) di Hugo Berkeley e Osvalde Lewat.
Lo spettacolo prende le mosse dalla volontà di raccontare ad un pubblico giovanissimo una delle facce più nascoste dell'odierno sfruttamento globale: quello delle risorse agricole.
Con i metodi del vecchio colonialismo, infatti, al giorno d'oggi sterminate porzioni di terra coltivabile in Africa, America Latina e Sud-Est Asiatico vengono sottratte alle popolazioni locali per essere sfruttate dalle
CHENDITRI' OVVERO L'ALBERO DELLE CARAMELLE
multinazionali dell'industria alimentare ed energetica.

Un disastro antropologico a tutto tondo, dato che le massicce produzioni di soia, olio di palma, caffè, mais, canna da zucchero ecc. non solo riducono la biodiversità dei paesi oggetto di questo sfruttamento, ma rappresentano un fattore di disgregazione per le comunità che li abitano. Intere culture, insieme alle tradizioni agricole che le hanno caratterizzate per millenni, spariscono sotto il peso delle richieste energetIche del mondo industrializzato.
Accade oggi in Mali, ad esempio, dove il governo locale concede vasti appezzamenti alle industrie europee, americane, cinesi, indiane, giapponesi e dove - al posto delle antiche colture di cereali e ai tradizionali, preziosi, alberi di karitè - vengono imposte le piantagioni di canna da zucchero, di jatropha e altre piante. Ma accade anche sotto i nostri piedi, in Italia. In pianura padana, infatti, ogni giorno viene perduto terreno agricolo equivalente a sette volte piazza Duomo a Milano. La causa di questo scempio non è solo la cementificazione ma anche la produzione di bio-carburanti, ultima speculazione del mercato energetico e dei trasporti.

CHENDITRI' OVVERO L'ALBERO DELLE CARAMELLE
Per parlare al giovane pubblico di un tema così complesso e ramificato, nel 2014 - anno internazionale dell'agricoltura familiare - Obsoleta Teatro ha scelto di raccontare l'aspetto che riguarda più strettamente la vita quotidiana dei piccoli consumatori di oggi: il junk-food, ovvero il cibo-spazzatura. Non c'è alcun dubbio, infatti, che tutte le odierne campagne pubblicitarie della macro-industria alimentare individuino nei giovanissimi uno dei loro principali obiettivi commerciali.
La narrazione scenica di Chenditrì prende le mosse da uno degli ingredienti più amati dai piccoli e meno piccoli, presente in moltissimi alimenti di largo consumo: lo zucchero che, nella finzione scenica, si trasforma nella magica e fascinosa caramellina.

CHENDITRI' OVVERO L'ALBERO DELLE CARAMELLE
Il tono e i modi che sostengono il racconto sono quelli della fiaba. Il buio, le ombre, l'animazione grafica, il suono del contrabbasso e quelli della natura riprodotti dal vivo, la parodia del linguaggio pubblicitario, le leggi della comicità, sono i mezzi immaginifici per comunicare e far riflettere gli spettatori sui piccoli e grandi inganni del loro tempo. Il meccanismo drammaturgico del 'doppio finale' stimola il giovane pubblico ad una riflessione e ad una partecipazione attiva.


'...Come può allora uno spettacolo parlare ai bambini dello sfruttamento della terra che, devastando antiche e tradizionali coltivazioni, impone prodotti favorendo le grandi industrie occidentali e giapponesi? Certo non è semplice, poiché la tematica potrebbe risultare troppo estranea e lontana ai loro interessi.Ma anche in questo il Teatro Nucleo ha vinto la sfida. Il linguaggio utilizzato, sia dal punto di vista attoriale che drammaturgico, è semplice, coerente ed efficace.I bambini vivono la prepotenza di Langmann, protagonista 'cattivo' che impone con l'inganno la coltivazione dell'albero di caramelle nel paese immaginario di Balalla. Un albero quasi miracoloso, così lo pubblicizza Langmann (interpretato magistralmente da Natasha Czertok) alla contadina locale Idrissa (la giovane Martina Pagliucoli), ultima contadina rimasta, apparentemente fragile ma che saprà risolvere con intelligenza la spinosa questione.
Idrissa è un personaggio che mette a fuoco, al di là di falsi buonismi e senza cadere nei clichè rappresentativi di una classe sociale, una realtà antropologica, umana e storica. Un personaggio sfaccettato e difficile da far vivere. La Pagliucoli riesce a donarle i mille colori della personalità, quasi in rappresentanza di tutti quegli 'ultimi' contadini che in giro per il mondo lottano per le loro terre.
La storia viene accompagnata da un disegno luci e una scenografia poetici ed evocativi, proiezioni video e giochi d'ombre, ma soprattutto dalle sorpendenti musiche dal vivo di Enrico Scavo, che costruisce una partitura sonora con la sua viola e con strumenti non-strumenti (piatto e forchetta, oggetti da percussione, campane ecc.).
Lo spettacolo coinvolge tutto il pubblico, immergendo lo spazio del Teatro Potlach in un silenzioso fremito, risvegliando un/attenzione particolare.
E se per tutto lo spettacolo i bambini hanno naturalmente desiderato quelle tanto pubblicizzate caramelle, sul finale cipollotti, verza, mele e ravanelli risulteranno otterranno invece la loro rivincita...'

(Manuela Rossetti - Krapp's Last Post)


LA TRAMA
Siamo a Balalla, ai confini del deserto. Langmann, mercante di caramelle, viaggia per collaudare la sua ultima invenzione: la caramellina, un seme che in pochissimo tempo fa nascere gigantesche piante caramellose.
Il perfido mercante raggiunge le antiche piantagioni per impossessarsene e piantare i suoi semi prodigiosi. Là incontra Idrissa, l'ultima contadina rimasta a prendersi cura delle terre. Da tempo, infatti, Balalla è in preda alla siccità che ha spinto i contadini a lasciare le campagne per cercare fortuna altrove. Idrissa, però, non è completamente sola: il suo amico spaventapasseri ravviva l'orto pizzicando le corde di un contrabbasso.
Quando Langmann incontra Idrissa ha con sé delle carte che parlano chiaro: 'Il governo di Balalla mi autorizza a tagliare tutti i tuoi alberi e tutte le tue piantine rinseccolite per i miei Candy Tree'.
Cosa succederà a questo punto? Che ne sarà delle antiche piantagioni di Balalla? Langmann riuscirà a trasformare l'intero paese in una fabbrica di caramelle?